Letterato, storico ed educatore italiano. Nel 1813 fece
parte di una deputazione che la città di Firenze, allora sotto la
dominazione francese, inviò a Napoleone. A partire dal 1815
viaggiò a lungo in Italia e all'estero. Fu in rapporti di amicizia con
Foscolo, Manzoni, Leopardi, Tommaseo, D'Azeglio, Giusti, Lambruschini e altri.
Nel 1848 fu presidente del Consiglio dei ministri e tredici anni più
tardi venne nominato senatore del Regno. Scrisse soprattutto di storia e di
economia. Il suo stile sobrio ed elegante si riallaccia senza soluzione di
continuità alla tradizione toscana del Sei e Settecento. Tra le sue
opere:
Lettere sulla dominazione dei Longobardi in Italia e
Storia
della Repubblica di Firenze, pubblicata nel 1875, che dimostra come
C. concepisse la storiografia come un genere con piena dignità
letteraria. Assai importante è il suo esteso epistolario, che ci
dà testimonianza della storia della cultura in Toscana, durante il
Risorgimento (Firenze 1792-1876).